M E X I C O 2007

I giorni della missione a Tlacoachistlahaca

piccolo paesino nello stato di Guerrero

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Dopo l'assagio dei comedor de la caridad, dopo una full immersion nella cultura e mentalità cittdina del Messico, dopo un viaggio di 800 km tra autostrade intermibnabili con continui saliscendi e fincheggiate da paesaggi montani equatoriali, con un caldo umido davvero insopportabile, dopo tutto questo e dopo quanto avete visto nelle pagine precedenti adesso finalmente entriamo nel vivo della missione, entriamo nella pagine che danno senso a questo lungo viaggio.

Il viaggio, stipati nella combi, tra bagagli, medicine, e tanto, tanto, tanto caldo è finito ed è stato più veloce del previsto. Arriviamo alla meta del nostro cammino nelle prime ore della noche, cosparsi di un sudore reso ancora più insopportabile per l'elevato tasso di umidità che è presente nell'aria. Superiamo il cartello, rigorosamente sponsorizzato dalla Coca Cola, che ci da il benvenuto a Tlacoachistlahuaca (nome che sembra apparentemente impronunciabile, ma un pò di esercizio risolve il problema).

Rivedendo le tante foto fatte, mi rendo conto di quanto sia stato avaro di foto nella missione. Ad esempio manca proprio la foto del cartello di benvenuto. Beh, non so a cosa imputare questa lacuna, è certo molte di queste immagini le porto nella mia mente e nel mio cuore, una sorta di tesoro personale, del quale sono particolarmente geloso, perchè fatto di sensazioni ed emozioni che, private di quel clima, private di quegli odori, private di quei suoni, potrebbero apparire stupidi e inutili a chi li guarda.

All'arrivo già è buio, ma basta un sottile filo di luna per far splendere la facciata della chiesa, bianca con i contorni di un azzurro cielo.

Ritroviamo anche qui la nostra più fedele accompagnatrice, Maria, La chiesetta è infatti dedicata Maria Immacolata. L'avevamo vista già in foto, ma ora che siamo qui, stanchi e presi dalla morsa del sonno, ci semrba davvero un'altra cosa, ci sembra strana, e ancora non ci sembra nostra, come invece la sentiremo alla fine di questo percorso. E' li che ci aspetta per pregare, da soli e in gruppo, ci aspetta per insegnarci tante cose. Non possiamo non entrare almeno un attimo per vedere cosa c'è di dentro. Una foto prima di entrare e poi via.

I volti luccicano alla luce del flash per il sudore, e gli occhi luccicano invece per la gioia di essere finalmente arrivati. Tutti i giorni appena trascorsi, sarebbero rimasti vuoti e privi di senso, semplicemente una vacanza, bella magari, ma niente di più, se la nostra meta non fosse stata questa. I festoni, in una alternanza di colori a noi molto familiare, ci fanno notare che qui è festa, la festa di Santiago apostolo, qui molto venerato, e che incontreremo ancora in questi giorni di permanenza.

Alle nostre spalle l'edificio della missione, dove svolgeremo il nostro lavoro e le nostre attività. I volti e le voci che ci circondano sanno di missione, sono diversi da quelli incontrati in città, un viaggio nel viaggio è quello che abbiamo compiuto quest'oggi, 27 luglio. Tutti seduti, nel buio di una piccola lampadina da 30W che è più un faro nella notte che non un sole di mezzodì. il potente flash della macchina fotografica lascia i nostri occhi sbarratti, un pò accecati e storditi.

La gioia per l'arrivo viene espressa in modo personale, c'è chi, nonostante il sonno riesce ancora a fare un segno di vittoria...

Canti di giubilo e di vittoria e occhi che chiedono un letto al più presto!

dopo una giornata di snack, gelatini e "schifezze" sintetiche varie, una bella cena messicana è proprio quello che ci vuole, e noi non ce la lasciamo scappare mica, nonostante il sonno e la stanchezza siano davvero in quantità industriali. Ci accoglie il simpaticissimo Padre Raul, frate messicano e parroco di Tlacoachistlahuaca.

In Primo piano sulla sinistra Vincenzo e sulla destra Juan Carlos, ormai anche per voi la nostra guida. Domattina egli partirà alla volta di Totolapan per entrare nel noviziato, l'11 di agosto. Colgo questa occasione per fargli avere un ulteriore ringraziamento per la sua disponibilità, per la sua generosità, per la sua semplicità e per la sua testimonianza, non credete che sia facile stare dietro a 9 siciliani in terra straniera senza mandarli a quel paese. Auguri Juan Carlos e Buon cammino, que Dios te bendiga!!!

 

il racconto continua alla prossima pagina..............................vai...